Sussiste il nesso causa tra esposizione ad amianto e carcinoma della laringe

30 novembre 2020

E' stata ritenuta la sussistenza del nesso causale tra esposizione ad amianto e l'insorgenza del carcinoma laringeo.

E' quanto è stato sostenuto in una CTU redatta in un contenzioso, patrocinato dall'avv. Gentile, per il risarcimento del danno non patrimoniale per violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.

Estratto della consulenza tecnica:     

     Come si evince dagli atti contenuti nel fascicolo giudiziario, il signor XXXXX ha lavorato, dal XXXX al XXXXXX alle dipendenze della SEBN S.p.A. e quindi della FINCANTIERI S.p.A., con le mansioni di capo commessa, provvedendo alla gestione della commessa con la preventivazione e la consuntivazione dei costi, nonché con l’organizzazione esecutiva dei lavori a bordo delle navi.

     Le lavorazioni riguardavano vari settori, quali la meccanica, la saldatura, la verniciatura, la coibentazione, la carpenteria, la falegnameria, ecc. Il ricorrente era occupato, oltre che nella gestione dei materiali, nell’organizzazione esecutiva delle lavorazioni a bordo, disponendo la priorità di alcuni interventi rispetto ad altri, controllando le modalità di esecuzione dei lavori, la tempistica di intervento, la regolarità delle operazioni di montaggio dei motori e collaudo di caldaie e turbine a vapore.

     Tutta l’attività lavorativa è stata prestata con esposizione significativa a fibre di asbesto, tenuto conto che l’amianto era utilizzato sotto forma di coppelle, corde, nastri, amianto applicato con tecnica a spruzzo, tele come protezione contro il calore, polvere da impasto per coibentazione di condotte di vapore, di gas di scarico di motori, di generatori di vapore, pannelli antincendio per le pareti d’arredamento, materassini per l’isolamento di flange di tubazioni, fogli di amianto pressato per la fabbricazione di guarnizioni per l’accoppiamento di tubazioni, guarnizioni-isolamenti nell’apparato motore e trasmissione.

     Negli anni in cui il ricorrente svolse l’attività nel cantiere di Napoli l’amianto fu ampiamente e variamente utilizzato: in fibra libera per attività di coibentazione a spruzzo e per effettuare rivestimento di tubature e condotte; sotto forma di pannelli, per la coibentazione di paratie e la coibentazione di cabine e alloggi; sotto forma di cuscini per effettuare coibentazioni di superfici e per operazioni di protezione durante saldature; sotto forma di teli, durante le attività di costruzione navale che necessitavano di saldature, frequenti nella costruzione navale. L’amianto era altresì presente quale componente di resistenze (ricoperte di amianto) da utilizzare nel preriscaldo in attività di saldatura.

     In tale contesto operavano gli addetti delle ditte in appalto e anche coloro che provvedevano a rimuovere tutti gli scarti di lavorazione, compresi quelli di amianto. Inoltre era adoperata gran quantità di aria compressa che contribuiva a far volare le particelle che fuoriuscivano dai sacchi, allontanate anche dagli operai che soffiavano per allontanare la polvere.

    I montatori meccanici utilizzavano amianto per isolare termicamente i collettori di scarico fumi e i sistemi di sovralimentazione. Inoltre, in tutte le navi in riparazione, l’apparato motore prevedeva barriere antifiamme in amianto.

     Il ricorrente lavorava contemporaneamente anche agli addetti alla coibentazione a spruzzo, che operavano in ambienti angusti attigui o promiscui, saturi di fibre di asbesto.

     Il ricorrente, in qualità di capo commessa, è stato sempre presente durante le operazioni in cui si utilizzava e/o manipolava amianto, poiché l’80% dell’attività lavorativa era svolta a bordo durante il normale lavoro.

     Nel gennaio 2017 a seguito di insorgenza di disfonia, al ricorrente era diagnosticato un carcinoma laringeo e il 26 giugno dello stesso anno egli era sottoposto a tracheostomia d'urgenza, per riduzione dello spazio respiratorio all'interno della laringe (glottide respiratoria), a causa dell'infiltrazione neoplastica. In data 11 luglio 2017 era sottoposto a intervento di laringectomia radicale e svuotamento linfonodale latero- cervicale bilaterale e a successivo trattamento radio terapico e chemioterapico. 

     La laringectomia radicale e la presenza dello stoma hanno determinato notevoli difficoltà: innanzitutto la pressoché totale afonìa, quindi la necessità di mantenere pulita e assicurare l'asepsi dell'apertura; la necessità di rimuovere accumuli di muco e di impedire l'ingresso accidentale di sostanze estranee, in particolare acqua.

     Il signor XXXXX tramite l’avv. Francesco Gentile ha adìto codesto Ecc.mo sig. Giudice allo scopo di ottenere il riconoscimento del nesso di causalità tra la patologia neoplastica maligna laringea e gli ambienti di lavoro e le mansioni svolte, e il risarcimento della lesione della sua integrità psico-fisica (c.d. danno biologico differenziale).

     Dal che l’attuale consulenza tecnica medico-legale di Ufficio.

XXXX ha lavorato, dal XXXX al XXXX alle dipendenze della SEBN S.p.A. e quindi della FINCANTIERI S.p.A., con le mansioni di capo commessa, provvedendo alla gestione della commessa con la preventivazione e la consuntivazione dei costi, nonché con l’organizzazione esecutiva dei lavori a bordo delle navi. Le lavorazioni riguardavano vari settori, quali la meccanica, la saldatura, la verniciatura, la coibentazione, la carpenteria, la falegnameria, ecc. Il ricorrente era occupato, oltre che nella gestione dei materiali, nell’organizzazione esecutiva delle lavorazioni a bordo, disponendo la priorità di alcuni interventi rispetto ad altri, controllando le modalità di esecuzione dei lavori, i tempi di intervento, la regolarità delle operazioni di montaggio dei motori e collaudo di caldaie e turbine a vapore. Tutta l’attività lavorativa è stata prestata con esposizione significativa a  fibre di asbesto, tenuto conto che l’amianto era utilizzato sotto forma di coppelle, corde, nastri, amianto applicato con tecnica a spruzzo, tele come protezione contro il calore, polvere da impasto per coibentazione di condotte di vapore, di gas di scarico di motori, di generatori di vapore, pannelli antincendio per le pareti d’arredamento, materassini per l’isolamento di flange di tubazioni, fogli di amianto pressato per la fabbricazione di guarnizioni per l’accoppiamento di tubazioni, guarnizioni-isolamenti nell’apparato motore e trasmissione. Negli anni in cui il ricorrente svolse l’attività nel cantiere di Napoli l’amianto  fu ampiamente e variamente utilizzato: in fibra libera per attività di coibentazione a spruzzo e per effettuare rivestimento di tubature e  condotte; sotto forma di pannelli, per la coibentazione di paratie e la coibentazione di cabine e alloggi; sotto forma di cuscini per effettuare coibentazioni di superfici e per operazioni di protezione durante saldature;  sotto forma di teli, durante le attività di costruzione navale che necessitavano di saldature, frequenti nella costruzione navale. L’amianto era altresì presente quale componente di resistenze (ricoperte di amianto) da utilizzare nel preriscaldo in attività di saldatura. In tale contesto operavano gli addetti delle ditte in appalto e anche coloro che provvedevano a rimuovere tutti gli scarti di lavorazione, compresi quelli di amianto. Inoltre era adoperata gran quantità di aria compressa che contribuiva a far volare le particelle che fuoriuscivano dai sacchi, allontanate anche dagli operai che soffiavano per allontanare la polvere. Il ricorrente lavorava contemporaneamente anche agli addetti alla coibentazione a spruzzo, che operavano in ambienti angusti attigui o promiscui, saturi di fibre di asbesto. In qualità di capo commessa, è stato sempre presente durante le operazioni in cui si utilizzava e/o manipolava amianto, poiché l’80% dell’attività lavorativa era svolta a bordo durante il normale lavoro.   

ANAMNESI FAMILIARE

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

ANAMNESI FISIOLOGICA

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA

Ha sofferto i comuni esantemi dell’infanzia. A cinquant’anni operato di ernia ombelicale.

Non ricorda altre malattie degne di nota.

 

ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA

Nel 2011 operato di cordectomia sinistra. Nel gennaio 2017 a seguito di insorgenza di disfonìa, al ricorrente è stato diagnosticato un carcinoma laringeo e il 26 giugno dello stesso anno egli è stato sottoposto a tracheostomia d'urgenza, per gravi difficoltà respiratoria a causa della riduzione dello spazio respiratorio all'interno della laringe (glottide respiratoria), dovuta all'infiltrazione neoplastica. In data 11 luglio 2017 è stato sottoposto a laringectomia radicale e svuotamento linfonodale latero-cervicale bilaterale e a successivo trattamento radioterapico e chemioterapico.

Riferisce, oltre all'afonìa, astenia, necessità di mantenere pulita e assicurare l'asepsi dello stoma. Inoltre, lamenta riduzione dei movimenti degli arti superiori.

ESAME CLINICO-OBIETTIVO

 

STATO GENERALE

Soggetto adulto di sesso maschile, normotipo, normosplancnico, stenico. Statura m. 1,61; peso kg. 65. Cute e mucose visibili rosee. Buone condizioni di nutrizione e di sanguificazione. Il pannicolo adiposo è bene rappresentato e distribuito. Masse muscolari sufficientemente toniche e trofiche. Normali acicoli nelle stazioni linfoghiandolari palpabili. Collo normale. Alvo e diuresi regolari. Discreto mangiatore; modico bevitore occasionale, ex fumatore.

 

APPARATO RESPIRATORIO

L'esame clinico dell'apparato respiratorio mostra un torace di forma cilindrica. Assenza di rientramenti intercostali e di bozze precordiali. Gli emitoraci appaiono simmetrici ed ipoespansibili. Frequenza del respiro 18 al m'. Alla palpazione, fremito vocale tattile ridotto. Alla percussione, suono ipofonetico. All’ascoltazione murmure vescicolare ridotto con presenza di rumori secchi. Presenza di dispnea anche a riposo.

 

APPARATO CARDIO-VASCOLARE

Itto nel V spazio intercostale, sulla linea emiclaveare. L’aia cardiaca è risultata nei limiti. Toni parafonici. Frequenza cardiaca 75 b/m’. La pressione arteriosa, misurata in posizione ortostatica, ha dato i seguenti valori: massima 138, minima 67 mmHg. Assenza di ectasie venose superficiali. Assenza di edemi declivi. Indice di saturazione di O2=97%.

DOCUMENTAZIONE ESAMINATA AGLI ATTI E INDAGINI COMPLEMENTARI

     Agli atti, nel fascicolo di parte attrice, è presente la seguente documentazione sanitaria:

01 – copia della cartella clinica, relativa al ricovero, dal 29/06/2017 al 27/07/2017 nell'unità operativa di otorinolaringojatria dell'ospedale “Monaldi” di Napoli, con diagnosi di accettazione “dispnea acuta da neoformazione laringea” di dimissione “ca laringeo” e intervento, il 29/06/2017, di “laringectomia totale”;

02 – copia di referto per esame istologico di tessuto neocorda dx (esame definitivo), terzo anteriore corda vocale sx (esame definitivo), tessuto peristomale; svuotamento laterale destro e di sinistra, laringe, eseguito in data  12/072017 nell'unità operativa di anatomia e istologia patologica dell'Ospedale “Monaldi” di Napoli: “... Diagnosi, mucosa laringea con infiltrazione da carcinoma squamoso; tessuto mucocutaneo sede di aree di steatonecrosi e di flogosi dei tessuti molli dei 15 linfonodi isolati, due sono sede di metastasi parziali, uno è sede di metastasi, carcinoma squamoso cheratinizzante infiltrante la sottomucosa...”;

03 – copia della comunicazione, in data 18/12/2018 della sede INAIL di Napoli, da cui si rileva che è sono stati accertati “esiti di carcinoma laringeo operato di laringectomia totale” con un grado di inabilità del 16%.

     Non è stato necessario procedere ad indagini complementari.

 

DEDUZIONI DIAGNOSTICHE E CONSIDERAZIONI MEDICO-LEGALI    

    L’esame della documentazione sanitaria a disposizione permette di stabilire che il signor XXXXXXX è affetto da:

- ESITI DI LARINGECTOMIA RADICALE E SVUOTAMENTO LATERO-CERVICALE BILATERALE PER CARCINOMA SQUAMOSO, CON PRESENZA DI TRACHEOSTOMIA E REALIZZANTE AFONIA”.

* * *

     I tumori della laringe rappresentano l'1,1% di tutti i tumori diagnosticati nel 2012 nel mondo (ad eccezione i tumori della pelle non melanomi), pari a 2,1 casi ogni 100.000 persone all'anno, con una mortalità dell'1% rispetto a quella causata dagli altri tumori e con un'elevata variabilità a livello globale.

     Il carcinoma a cellule squamose (che ha colpito il ricorrente) è di gran lunga (95%) il più frequente tumore maligno dell'ipofaringe (faringe laringea), della laringe e della tracheae interessa con maggiore frequenza gli uomini rispetto alle donne.

     L'incidenza maggiore si registra nella popolazione maschile dell'Europa Orientale e in alcuni paesi caraibici (cfr Manuale di Medicina del Lavoro, a cura di F. Tomei e Altri, pag. 389, Piccin Editore, Padova, 2019).

     Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio e il consumo di alcool rappresenta un altro fattore di rischio con un evidente effetto moltiplicativo se associato al fumo di tabacco. Anche la dieta sembra influenzare l'insorgenza della neoplasia, come pure altri fattori di rischio sono il reflusso gastro-esofageo, alcuni polimorfismi genetici, l'infezione da HPV (Human Papilloma Virus).

   I fattori professionali, definiti dalla IARC come cancerogeni certi per l'Uomo, includono il tioetere cloroetano (noto anche come iprite o gas mostarda), l'inalazione cronica di fumi nebbie vapori e gas di acidi inorganici forti, come gli acidi solforico, cloridrico, nitrico e fosforico, oltre a tutti i tipi di amianto. Infatti, il tumore della laringe è considerato dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra le neoplasie causate dall'asbesto “... Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive association have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach and colorectum (IARC, Monographs, vol. 100C).

     Non bisogna sottacere, tuttavia, anche la condizione ex fumatore del ricorrente, la quale può aver giuocato anch’essa un ruolo nell’etiopatogenesi della malattia, unitamente ad altri inquinanti ambientali.

  Pertanto, riteniamo, sulla base delle suddette considerazioni, che l’esposizione all’amianto, per il criterio medico-legale del più probabile che non, abbia rappresentato una concausa determinante ed efficiente nell’insorgenza della malattia laringea neoplastica maligna sofferta dal ricorrente.

C O N C L U S I O N I

     In risposta ai quesiti formulati dall'Ill.mo Sig. Consigliere dott. F. Alfano, il sottoscritto prof. Cosimo Passiatore è in grado di concludere:

–                    il signor XXXXXXXXXXXXX:

1)è affettoda “ESITI DI LARINGECTOMIA RADICALE E SVUOTAMENTO LINFONODALE LATERO-CERVICALE BILATERALE PER CARCINOMA SQUAMOSO, CON PRESENZA DI TRACHEOSTOMIA E REALIZZANTE AFONIA;

2)la patologia è stata diagnosticata, sulla base della documentazione in atti, nel giugno 2017;

3) applicando le tabelle INAIL si può riconoscere, tenuto conto della documentazione sanitaria versata in atti e del riscontro clinico-obiettivo, un danno biologico che si aggira complessivamente attorno al 45% (quarantacinque per cento), sulla base delle voci 133 [neoplasie maligne che si giovano di trattamento medico e/o chirurgico ai fini di una prognosi quoad vitam superiore a 5 anni, a seconda della persistenza e dell'entità dei segni e sintomi minori di malattia, comprensivi degli effetti collaterali della terapia, fino a 30]e 134 [neoplasie maligne che si giovano di trattamento medico e/o chirurgico ai fini di una prognosi quoad vitam superiore a 5 anni; i pazienti richiedono speciali cure ed assistenza, sono sostanzialmente abili allo svolgimento delle necessità primarie ed agli atti del vivere comune, fino a 60] del D. M. 38/2000;

4) nel caso in argomento, può affermarsi che l’attività lavorativa svolta dal ricorrente è stata concausa, necessaria ed efficiente, nell’insorgenza della patologia broncopolmonare sofferta;

5) tuttavia, poiché non sono trascorsi cinque anni dall'insorgenza della neoplasia ed è ancora concreto e incombente il rischio di  una ripresa della malattia e/o di metastasi (tenuto anche conto che l'esame istologico ha messo in evidenza la presenza di cellule tumorali in alcuni linfonodi), si raccomanda che il signor Di Capua sia controllato a distanza di cinque anni dall'insorgenza della malattia, vale a dire nel mese di giugno 2022, per verificarne le condizioni fisiche in rapporto alla patologia neoplastica, con eventuale modificazione della attuale percentuale d'inabilità.

 

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